Riqualificazione Ex ItalGas

schema riqualificazione zona italgas

L’area ex Italgas, nota a Roma per i suoi Gasometri, è uno dei quadranti più interessanti della città. La zona, compresa fra Ostiense e Garbatella, è oggi vittima di abbandono, incuria e degrado. Dei quattro gasometri, oggi non più in funzione, solo uno (il primo, grigio, da destra) è “visitabile” e permette di godere di un buon panorama sulla città. Il resto però è un totale sfacelo: l’area non è stata mai bonificata ed oggi risulta, oltre che seppellita dall’abbandono e dal degrado, un pericolo per la salute dei cittadini. Una volta il sito ospitava la prima Officina a Gas inaugurata da Papa Pio IX nel 1854 e produceva circa  60mila metri cubi di gas al giorno. Oggi la zona è una bomba ecologica proprietà di ENI e ci auguriamo che sia presto protagonista di una piena riqualificazione che porti questo quadrante ad una nuova vita, una nuova funzione nel Ventunesimo Secolo.

Qualche proposta per tale quadrante era stata fatta l’anno scorso ma non in via ufficiale. Ricostruzioni dicono che l’ENI, proprietaria del sito, avrebbe chiesto all’amministrazione comunale guidata dalla Giunta Marino, di creare qui il nuovo Quartier Generale della multinazionale del cane a sei zampe. Pare che la richiesta sia stata rigettata a favore di un ricollocamento della nuova sede Eni nel Business Park attualmente in costruzione vicino al centro commerciale Euroma 2, non lontano dallo Palazzo Eni al Laghetto dell’Eur.

Ci auguriamo che questa zona non rimanga nelle condizioni attuali. Si tratta di terreni privati dove però anche il Comune deve avere voce in capitolo. Non si può trasformare questo spazio in una nuova accozzaglia di palazzine senza servizi pubblici, senza spazi collettivi o senza luoghi di aggregazione. Noi di ProgettiXRoma, un po’ fantasticando (ma è comunque qualcosa), proponiamo una linea generale di intervento che possa riportare luce su questo sito che una volta permetteva alla città di Roma di essere illuminata.

gazometro005La nostra proposta cerca di coniugare le esigenze del legittimo proprietario (Eni, privato) con le necessità della città e dei quartieri periferici. Quindi sostanzialmente crediamo che il Comune debba, a braccetto con Eni, portare avanti una riqualificazione radicale di questa enorme zona urbana. La nostra idea per l’ex sito Italgas prevede un uso misto pubblico e privato dell’area interessata. Nella zona sud del sito proponiamo di creare, un grande parco urbano, Il Parco dei Gasometri, pieno di alberi e con vista sul Tevere e magari anche qualche scultura degli artisti della zona che richiamino la vocazione industriale del quadrante. Più a est sarebbe possibile costruire una serie di edifici residenziali a bassa e/o media densità, ecosostenibili, in stile contemporaneo, e possibilmente di medio-alto reddito.  Parallelamente potrebbe collocarsi la nuova sede Eni, con vista sul parco, sulla nuova Piazza e sui Gasometri. I Gasometri dovranno rimanere protagonisti indiscussi dell’area e proponiamo di “monumentalizzarli” illuminandoli di sera in modo tale che rimangano come icone del quadrante Ostiense. I quattro gasometri (puntualmente ristrutturati e illuminati) devono divenire elementi di luce che tolgano il fiato al primo sguardo di qualunque fotografo o turista. Immaginate la sera, sul Ponte della Scienza (da poco inaugurato), un gruppo di amici usciti da un locale limitrofe, una giovane coppia che fa una passeggiata, un turista in cerca di immagini da immortalare … perdere lo sguardo di fronte d uno spettacolo di luce simile è qualcosa di straordinario e unico. (L’immagine ce vedete a fianco non è una ricostruzione, un rendering o una foto photoshoppata, ma è il ricordo di quando il Gasometro negli anni duemila era tornato a vivere, oggi invece è sempre al buio). E perchè non realizzare anche una piazza antistante, che noi abbiamo soprannominato Piazza della Luce?

La seconda parte del progetto passa per tre punti: i parcheggi, nuove residenze (o studentato), ed infine la nuova sede del Teatro dell’Opera di Roma.

Iniziando dai parcheggi vicino al parco crediamo sia possibile realizzare zone per il posteggio, una pubblica e l’altra privata. Detto ciò prevediamo anche che sia le strutture residenziali che la l’ipotetica nuova sede dell’Eni siano dotate di parcheggi autonomi, garage e box: ciò comporterebbe ad avere una maggior disponibilità di posti auto che nella zona di Ostiense mancano.

La seconda zona residenziale, a nord del sito, dovrebbe essere il linea con quanto già detto per il primo intervento residenziale: alto design, ecosostenibilità, garage autonomi, media densità, fascia medio-alta. Alternativamente a questa zona residenziale potrebbe essere utile realizzare uno studentato di fruizione per la vicina università Roma Tre.

Il discorso nuovo Teatro dell’Opera nasce dalla necessità di ampliare l’offerta culturale del teatro lirico romano, oggi insediato presso lo storico edificio anni trenta non lontano da Termini. Non proponiamo di abbandonare l’attuale sede ma di ricollocare la sede principale qui, con una nuova struttura progettata da un archistar. Sarebbe l’ideale poter realizzare una grande nuova sede del Teatro dell’Opera di Roma attraverso un bando internazionale di progettazione dove sia Comune sia Eni siano Committenti. Non sarebbe la prima volta che Eni dia sostegno ai beni culturali della città infatti è ancora uno dei primi finanziatori privati del Museo Macro, Museo di Arte Contemporanea Roma.